Roma “underground”. I 3 luoghi da visitare assolutamente per conoscere la Street Art romana

Forse non tutti lo sanno, ma Roma è tra le città italiane con più concentrazione di opere di Street Art disseminate per la città e la scena artistica romana è tra le più attive degli ultimi anni. Avendo la fortuna di vivere in questa città mi sono quindi appassionata e di solito girato parecchio, per conoscere tutte le novità e le nuove opere degli street artist.

Soprattutto in questo momento possiamo scoprire dei luoghi inediti della città, passeggiando all’aria aperta ( e mascherina al seguito ovviamente!).

Voglio perciò illustrarvi quelli che, secondo me, sono i 3 luoghi da visitare assolutamente per scoprire il lato piu “underground” di Roma, qualcosa che va oltre ai soliti itinerari (già meravigliosi).

Roma, da sempre considerata un museo a cielo aperto, è ormai anche un laboratorio attivo sempre più frequentato, dove si sperimenta e si pratica quest’arte in continua evoluzione. Il gesto creativo della Street Art sta togliendo ormai gli inutili pregiudizi intorno agli artisti di strada, diventando sempre di più un mezzo di comunicazione di massa e impegnandosi a riqualificare molte zone popolari, fulcro di quest’arte.

Uno scatto nel cortile del Museo Condominiale di Tor Marancia, sullo sfondo l’opera di Pantonio dal titolo Il Ponentino

Prima di iniziare la lista dei 3 luoghi che vi consiglio di visitare assolutamente una piccola premessa:
essendo un’arte aperta e come tale esposta a mutamenti e variazioni, poiché legata strettamente al contesto urbano, le opere di Street Art si possono modificare o ampliare, sovrapporsi o integrarsi tra loro. Il murales è fragile e volatile, può deteriorarsi, consumarsi o dissolversi fino anche a sparire; distrutto per mano dell’uomo insieme alla struttura che lo ospita.

Questo comporta che uno stesso luogo, visitato a distanza di tempo, non sarà mai come l’avete visto prima. Per cui le foto o le descrizioni che troverete qui, potrebbero aver subito qualche cambiamento a distanza di tempo!

Andiamo a scoprire insieme i 3 luoghi da visitare per conoscere un’altro lato di Roma.

1- TOR MARANCIA

Non potevo che iniziare che con lui, il posto che mi ha rubato il cuore: un condominio di case popolari che diventa un museo a cielo aperto dove ogni palazzina diventa la tela per l’opera dell’artista. 

Sono ben 22 le palazzine e quindi le opere, realizzati grazie all’iniziativa Big City Life, progetto partecipato (con le istituzioni) per la riqualificazione urbana, sociale e culturale del quartiere, che vede la partecipazione di artisti italiani ma anche internazionali.

La cosa che mi ha colpita di più, durante la mia visita, è che le 500 famiglie dello storico comprensorio sono state coinvolte nella creazione di queste magnifiche opere. I 22 artisti si sono sbizzarriti alla grande e infatti stili, temi, tecniche, colori sono tutti diversi e meravigliosi. E spesso si riallacciano alle storie di chi vive nel condominio.

Foto: Arianna Picistrelli

Come ad esempio ‘Veni Vidi Vinci‘ dove Lek & Sowat raccontano la storia di Andrea, che vive nella palazzina e che ha perso l’uso delle gambe per un tuffo disgraziato. Per molti anni è rimasto chiuso in casa con la difficoltà di poter uscire perché nelle palazzine mancava l’ascensore. Grazie al progetto artistico è anche partita una raccolta fondi per dotare di ascensore l’edificio, cosa che è avvenuta qualche mese dopo la fine del progetto. Riprendendo infatti la citazione “VENI VIDI VICI” l’ultima parola è stata cambiata in VINCI che è proprio il cognome di Andrea.

La vicinanza delle palazzine rende facile la visita ma preparatevi perché entrerete in un condominio vero e proprio, quindi rispettate l’ambiente e siate educati, è un museo a cielo aperto si, ma siete pur sempre in casa di chi vive li!

2- FORTE PRENESTINO

Il secondo luogo non è un quartiere ma un centro sociale, luogo molto usuale per i progetti di Street Art. Un posto fuori dal tempo, che rappresenta davvero la Roma underground da conoscere.
Forte Prenestino è uno dei più longevi tra i centri sociali occupati autogestiti di Roma. Inutilizzato ed abbandonato fino al degrado più assoluto (divenne discarica abusiva!), fino a che negli anni ’80 venne occupato da un gruppo di giovani impegnati socialmente nel quartiere popolare di Centocelle.

La peculiarità di questo edificio è la presenza di numerose camere e tunnel sotterranei in cui vengono organizzate mostre e attività e in cui tutti i muri sono tappezzati da murales degli artisti più disparati.

Foto: FotografiaErrante

Qui troviamo per esempio gli artisti Aloha Oe con il personaggio Weird in altro, e Murphy con il Totem Antropomorfo in basso; ognuno per conto suo ha realizzato la propria opera, ma sono venute a trovarsi poi in una posizione tale che una non può più fare a meno dell’altra, così che una sembra sostenere la compagna che allo stesso tempo tiene la prima bloccata e sofferente impedendole di fuggire.

Tra i due edifici che formano il centro sociale vero e proprio sono presenti due grandi piazzali nei quali, durante l’estate, sono costruiti palchi in cui si svolgono solitamente eventi ( attualmente sospesi per le disposizioni Covid-19): all’interno del Forte e del parco che lo circonda vivono moltissime persone in autogestione ma sia di giorno che di notte vengono organizzati numerosi eventi e laboratori per vivere il centro.

3- QUARTIERE TRULLO

I quartieri pieni di Street Art a Roma sono innumerevoli ed è difficile scegliere. Ma oggi vi parlo di uno tra i meno conosciuti: il Trullo, quartiere tra la Portuense e la Magliana, con quell’anima popolana che resiste al tempo.

Il Trullo a Roma è sempre stato considerato un posto malfamato ed effettivamente è abbastanza evidente ancora oggi la mancanza di una politica di riqualificazione. Ma proprio in questo contesto nasce la voglia di riscatto, che si è fatta colore e parole sui muri dei palazzi. La particolarità delle opere del Trullo infatti è di essere partite dagli abitanti del quartiere, e di unire street art e street poetry.

I pennelli sono quelli dei Pittori Anonimi del Trullo, animati dalla voglia di rendere tutto più bello e di connettere le persone. I versi invece sono dei ‘metroromantici’, un collettivo di giovani per i quali la poesia è una finestra sul mondo e modo per esprimere i sentimenti più diversi: dalla malinconia alla leggerezza, dalla rabbia alla riflessione, dalla bellezza alla potenza dell’infinito colta nel quotidiano. Fermati a cercare e a leggere i loro versi evocativi, mentre passeggi a caccia di street art.

Foto: Arianna Picistrelli

Arc Raphael‘ di Mr Klevra è da rimanere a bocca aperta. Anche se nel tempo ha perso colore (le ali erano rosso fuoco), ha mantenuto il suo fascino delicato e potente allo stesso tempo.
Si passeggia così non solo per ammirare opere visive ma per immedesimarsi anche nelle storie e nelle emozioni di chi vive quei luoghi attraversi i loro versi.

Bene, siamo giunti al termine di questa piccolissima selezione di luoghi da visitare per conoscere la Street Art di Roma. Ma inutile dire che ci sono tantissimi altri luoghi e interi quartieri ancora da visitare e conoscere! 

Per approfondire ulteriormente vi consiglio un libro davvero interessante:
La street art Romana . Attraverso i centri di aggregazione sociale.  di Valentina Bonacquisti, Edizioni il Galeone, Roma, 2016.

 E tu, ne conosci altri? Qual è la tua top3?
Scrivilo nei commenti!

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